Corruzione e truffa: cinque arresti a Bari. C'è anche l'ex assessore Pisicchio. Tutti i nomi

Gare pilotate per ottenere finanziamenti regionali in cambio di assunzioni

Corruzione e truffa: cinque arresti a Bari. C'è anche l'ex assessore Pisicchio. Tutti i nomi

I finanzieri del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione esecuzione a Bari e provincia a un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di 7 persone (1 in carcere, 4 agli arresti domiciliari, 2 destinatarie del divieto di esercitare le attività professionali per 12 mesi), emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica. Tra gli arrestati (finiti ai domiciliari) c'è l'ex assessore regionale Alfonso Pisicchio, 64 anni, insieme con il fratello Enzo, 61 anni, (detto Roberto). Alfonso Pisicchio nel pomeriggio aveva lasciato l'Arti, l'agenzia regionale per la tecnologia e l'innovazione, presentando le sue dimissioni. 

In carcere Cosimo Napoletano, 58 anni, di Monopoli. Gli altri due finiti ai domiciliari sono il dirigente comunale Francesco Catanese, 59 anni, di Bari, e l'imprenditore Giovanni Riefoli, 54 anni, di Barletta.

I professionisti che per 12 mesi non potranno esercitare l'attività sono Vincenzo Iannuzzi, 54 anni, e Grazia Palmitessa.

Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sono indagate, a vario titolo, per le ipotesi di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, truffa, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale, turbata libertà degli incanti ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. È, altresì, in corso il sequestro dei beni nella disponibilità di 2 dei soggetti indagati per un valore complessivo di circa 800mila euro.

Le indagini

L’odierna operazione costituisce l’epilogo di un’articolata attività di indagine scaturita da alcune dichiarazioni rese da un dirigente pubblico, condotta mediante il ricorso a indagini tecniche, analisi dei tabulati telefonici, servizi di osservazione, controllo e pedinamento, perquisizioni, riscontri documentali, escussioni in atti e accertamenti patrimoniali, che hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario in ordine alla commissione di plurimi reati contro la Pubblica Amministrazione, il patrimonio, la fede pubblica e nel settore tributario.

In particolare, secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip, le investigazioni avrebbero permesso, tra l’altro, di dimostrare: la predisposizione da parte di un broker assicurativo, in concorso con altri soggetti, di polizze fideiussorie false, successivamente prodotte ai competenti uffici regionali, a beneficio di numerosi imprenditori richiedenti l’autorizzazione allo svolgimento di attività estrattiva nelle cave.

In tale contesto, sarebbe, altresì, emerso l’utilizzo di polizze false, da parte di due ulteriori società, in procedimenti amministrativi funzionali a ottenere finanziamenti, erogati dalla Regione Puglia, nell’ambito di programmi di investimento e di agevolazioni alle imprese.

Ancora: la turbativa della gara d’appalto bandita dal Comune di Bari per l’affidamento delle attività di supporto alla gestione e riscossione volontaria e coattiva della Tarsu, Tares, Tari e dell'Ici/Imu, aggiudicata nel settembre del 2019, con importo a base d’asta di euro 5.526.950.

Benefici in cambio di assunzioni

In tale contesto, sarebbero altresì emerse condotte corruttive, poste in essere da pubblici ufficiali in concorso con soggetti privati, funzionali a favorire un Raggruppamento Temporaneo d’Imprese (RTI), risultato poi vincitore. Più in dettaglio, il Responsabile unico del procedimento avrebbe curato la predisposizione del bando confezionandolo ad arte in modo da attribuire un minor peso all’offerta economica rispetto a quella tecnica, ricevendo in cambio da un imprenditore barese l’utilità rappresentata dall’assunzione della moglie. Inoltre, un componente della commissione di gara avrebbe ottenuto analoga promessa per il figlio con l’intermediazione di due esponenti politici locali (fratelli) a loro volta destinatari di ulteriori utilità dal suddetto imprenditore (denaro, assunzioni, promesse di assunzioni ed il finanziamento illecito al partito) per l’opera di intermediazione svolta consistita, tra l’altro, nell’assicurare ed agevolare lo scambio di informazioni sensibili sulla procedura.

I commenti a caldo

Il vicepresidente della Commissione Nazionale Antimafia, Mauro D’Attis di Forza Italia, nota come "Oggi pomeriggio Michele Emiliano ha commissariato Alfonso Pisicchio, che guidava l’Arti. Dopo poche ore, Pisicchio viene arrestato per corruzione. A pensar male si fa peccato, ma è evidente che Emiliano sapesse ciò che stava per accadere. Ergo, qualcuno lo ha avvisato. E questa è una cosa gravissima”.

«Noi siamo e saremo sempre garantisti ma Bari e la Puglia non meritano di essere tormentate dalle vicissitudini politiche di chi le amministra: perciò, chiediamo che il presidente della Giunta regionale, Michele Emiliano, venga in Consiglio regionale e spieghi alla Puglia cosa sta succedendo». Così in una nota il gruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale pugliese, composto da Paride Mazzotta, Napoleone Cera, Paolo Dell'Erba e Massimiliano Di Cuia. «Se Emiliano ama la sua terra e la comunità - ha aggiunto il gruppo - non può esimersi dal farlo. Ogni giorno uno scandalo con al centro le persone a lui vicine e a cui ha affidato ruoli di potere, per non parlare del gioco delle 'tre cartè di oggi, facendo passare un commissariamento per dimissioni. Questa è senza dubbio la pagina più triste per la Puglia».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2024, 11:19
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